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11 gradi in classe: studenti protestano, ma la preside non è d'accordo

In una scuola di Bergamo le temperature in classe di aggirano sugli 11-14 gradi: ma la preside non è d'accordo con la protesta degli studenti.
11 gradi in classe: studenti protestano, ma la preside non è d'accordo

Il freddo è arrivato e le temperature, per forza di cose, si sono inevitabilmente abbassate. Fortunatamente sappiamo come combatterle tra abiti pesanti e riscaldamenti. Ma come fare, a scuola, se anche con i termosifoni accesi la temperatura, in classe, tocca gli 11 gradi? Non è di certo quella ideale per fare lezione in un clima confortevole. Ed è così che ben 500 studenti hanno deciso di protestare fuori dalla scuola. Ci troviamo a Bergamo, dove all’interno della scuola presa in considerazione le temperature medie oscillano tra gli 11 ed i 14 gradi.

11 gradi in classe: studenti protestano

Questo ha portato gli studenti a fare sentire la propria voce. Una rappresentante di istituto ha dichiarato che la Provincia non risponde alle mail mandate dagli alunni per richiedere la sistemazione delle pompe di riscaldamento. Ma non si tratta di una novità: i ragazzi avevano inviato una prima email lo scorso 2 dicembre raccogliendo 800 firme e indirizzandola al Servizio edilizia scolastica della Provincia per chiedere una soluzione.

Così come ha detto la dirigente scolastica, Chiara Parodi, però, i tecnici mandati dalla provincia sono intervenuti pur non risolvendo il problema. Pertanto, la preside ha detto di non condividere la protesta esplicata tramite un’astensione dalle lezioni. Ciò in quanto il problema non è stato sottovalutato dalla presidenza, bensì l’intervento dei tecnici non è risultato sufficiente a porvi fine. La stessa Parodi ha dichiarato che “sarebbe auspicabile che la Provincia tenesse accesa più a lungo la caldaia, soprattutto fra il sabato e la domenica”.

L’intervento dei tecnici non ha risolto il problema

Il disagio, pertanto, continua ad esserci. Nonostante il controllo dei tecnici venga effettuato ogni giorno mentre l’impianto è in funzione, accade che il sistema si blocchi – anche in piena notte – generando un non voluto abbassamento della temperatura nei locali scolastici. Per questo l’Istituto Archimede – così come specificato dal Servizio edilizia scolastica della Provincia – farà parte del progetto di efficientamento energetico con il controllo da remoto delle pompe di riscaldamento. Anche se è programmato che ciò avvenga, il progetto non verrà purtroppo realizzato prima del prossimo aprile, quando oramai (almeno per quest’anno) non servirà più.

Nel frattempo, ricordiamo che il D. Lgs. 81/08 dice che all’interno degli edifici scolastici durante i mesi invernali la temperatura deve variare tra 18 e 22 °C . La tolleranza ammessa è di 1 °C. Insomma, siamo ben lontani da quelli effettivamente rilevati nell’istituto.

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