60 CFU per abilitazione all'insegnamento: dove prenderli
60 CFU per abilitazione all'insegnamento: dove prenderli e quanto costano

60 CFU per abilitazione all'insegnamento: dove prenderli e quanto costano

Tutto quello che c'è da sapere sui 60 CFU per l'abilitazione all'insegnamento: dove prenderli e quanto costano.

Il 25 settembre 2023, sulla Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il tanto atteso Decreto 60 CFU, che riguarda i nuovi percorsi di abilitazione per gli aspiranti docenti, come previsto dalla riforma del reclutamento delineata nel PNRR. Questo decreto dettaglia le modalità per accumulare i CFU necessari e definisce gli obiettivi formativi per gli insegnanti. In base a quanto stabilito, gli aspiranti docenti dovranno ora iscriversi a corsi di 60 CFU l’abilitazione per l’insegnamento, o in alternativa a corsi di 30/36 CFU. Di seguito cercheremo di capire come sono strutturati questi corsi, quanto costano e quali sono i requisiti per iscriversi.


In questa guida:


Corso 60 cfu: come funziona?

I 60 CFU per l’insegnamento sono un requisito obbligatorio per accedere alle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e per l’ammissione ai concorsi a cattedra nella scuola pubblica. A partire dal 1° gennaio 2025, i 60 CFU sostituiranno i precedenti 24 CFU.

Il percorso da 60 CFU per l’abilitazione all’insegnamento è riservato a:

  • laureati magistrali in classi di laurea idonee all’insegnamento
  • diplomati ITP (fino al 31 dicembre 2024)
  • studenti iscritti a corsi universitari con titoli idonei all’insegnamento che abbiano già acquisito almeno 180 CFU

I 60 CFU sono suddivisi in due macro-aree:

  • Discipline antropo-psico-pedagogiche e didattiche: questa area comprende gli insegnamenti di pedagogia, psicologia, didattica generale e didattica delle discipline.
  • Metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche: questa area comprende gli insegnamenti di metodologia didattica, tecnologie didattiche e linguistica.

Durante il corso, agli studenti verranno assegnati CFU/CFA, che coprono sia materie generali che metodologie didattiche specifiche per le diverse classi di concorso, oltre a un periodo di tirocinio (dove CFU sta per Crediti Formativi Universitari e CFA per Crediti Formativi Accademici).

Dopo aver partecipato attivamente alle lezioni, con una presenza minima del 70% per ciascuna materia, gli studenti potranno accedere all’esame finale. Questo esame prevede la presentazione di un’analisi dettagliata del tirocinio svolto, seguita da una simulazione didattica. La simulazione, necessaria per completare i 60 CFU per l’insegnamento, dovrà basarsi sulle tecniche didattiche apprese durante il corso.

30, 36 o 60 CFU? Le opzioni disponibili

Il DPCM, oltre a delineare i corsi da 60 CFU per gli aspiranti docenti, ha introdotto diverse altre opzioni formative per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, alcune delle quali sono specificamente rivolte a docenti già abilitati. Ecco una panoramica dettagliata:

  • Percorsi da 30 CFU per docenti già abilitati  su altro grado e/o classe di concorso oppure specializzati in sostegno
  • Percorsi da 30 CFU per docenti con almeno tre anni di carriera di attività didattica alle spalle o per coloro che hanno sostenuto la prova dl concorso “straordinario bis”
  • Percorsi da 30 CFU per neolaureati  e per chi non ha conseguito i 24 CFU: una volta concluso il corso, potranno accedere ai concorsi fino a fine 2024 (dal 2025 entrerà in vigore l’obbligo dei 60 CFU). In caso si risultasse vincitori di concorso, occorrerà integrare il titolo con ulteriori crediti.
  • Percorsi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA, mirati ad integrare, dopo aver superato il concorso, il percorso da 30 CFU di cui sopra o il corso 24 cfu sostenuto entro il 31 ottobre 2022

60 CFU per l’insegnamento: dove prenderli?

Ora che abbiamo capito cosa sono i 60 CFU per l’insegnamento, vediamo dove prenderli. Sarà possibile conseguire i 60 CFU in tutte le università italiane e istituti AFAM che offriranno questi corsi, previo accreditamento da parte del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca).

Le università che vogliono accreditarsi hanno tempo entro il 10 novembre 2023. La procedura di accreditamento prevede una prima fase di verifica (entro 10 giorni dalla richiesta), da parte del Ministero, dell’ammissibilità degli enti in merito ai requisiti posseduti.

Successivamente, la palla passa all’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) che entro 40 giorni dovrà esprimere un parere motivato sull’idoneità degli atenei.

Entro 10 giorni dall’eventuale parere positivo dell’ANVUR, poi, verrà pubblicato il decreto di accreditamento. Solo allora, le università avranno l’autorizzazione ad organizzare ed attivare i percorsi abilitanti per docenti.

Considerando le tempistiche necessarie, è molto probabile che i primi corsi 60 CFU per l’insegnamento possano partire ad inizio 2024.

60 CFU per l’abilitazione all’insegnamento: le università accreditate

Di seguito vi proponiamo l’elenco (in continuo aggiornamento) delle università e degli istituti AFAM che hanno già iniziato a predisporre la pagina web per il corso 60 CFU:

L’elenco è in costante aggiornamento ed è probabile che a breve anche molti altri atenei si aggiungeranno a questa lista.

Corsi 60 CFU online nelle università telematiche

Il decreto prevede che negli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025 fino al 50% delle attività previste per il Corso 60 CFU (ad eccezione di tirocinio e laboratorio) possano essere svolte in modalità telematica in tempo reale. Questa percentuale verrà ridotta poi al 20% a partire dall’a.a. 2025/26.

La domanda a questo punto sorge spontanea: sarà possibile conseguire i 60 CFU online presso Pegaso, eCampus o una delle altre Università Telematiche riconosciute dal MUR? La risposta dovrebbe essere positiva: nulla vieta agli atenei online di presentare richiesta di accreditamento presso il Ministero e, in caso di parere favorevole, di attivare il corso 60 CFU online (almeno per quanto riguarda il 50% delle attività).

Per saperne di più, però dobbiamo aspettare che venga ufficializzato l’elenco delle università accreditate.

60 CFU per l’insegnamento: costi previsti

Per quanto riguarda i costi dei 60 CFU, nel decreto sono stati stabiliti dei prezzi massimi a cui ogni ateneo dovrà attenersi. Ecco quali sono:

  • il corso da 60 CFU potrà avere un costo massimo di 2.500 €
  • i percorsi abbreviati da 30 o 36 CFU avranno un costo massimo di 2.000 €

Inoltre, per accedere alla prova finale conclusiva del percorso abilitante è previsto un costo aggiuntivo pari a 150 €.

Come si può notare i costi dei 60 CFU sono nettamente maggiori rispetto a quelli dei vecchi 24 CFU (che erano pari a 500 €) ma ciò è giustificato dal fatto che ora si tratta di veri e propri percorsi completi di abilitazione all’insegnamento.

60 CFU per l’insegnamento: le materie

Vediamo ora quali sono le materie previste del corso 60 CFU per l’insegnamento, suddivise per area di studio:

  • 10 CFU/CFA nell’area pedagogica
  • 3 CFU/CFA corrispondenti alla formazione inclusiva con BES
  • 3 CFU/CFA in materie linguistico-digitali
  • 4 CFU/CFA in discipline relative alle scienze umane (sociologia, psicologia e antropologia)
  • 2 CFU/CFA in metodi volti alla didattica
  • 2 CFU/CFA di legislazione scolastica
  • 16 CFU/CFA nella classe di concorso interessata, per tutte le materie di indirizzo specializzate nelle discipline e tecniche da applicare in ambito scolastico
  • 20 CFU/CFA di tirocinio (15 crediti di tirocinio diretto e 5 di indiretto)

Per concludere la nostra guida vediamo ora come è strutturato il tirocinio e la prova finale.

Corso 60 CFU: tirocinio e prova finale

Come abbiamo anticipato, all’interno del piano di studi dei 60 CFU, sono previsti 20 CFU di tirocinio in presenza, di cui 15 di tirocinio diretto e 5 di tirocinio indiretto. Ma qual è la differenza?

Il tirocinio diretto prevede:

  • L’analisi delle attività in classe, con particolare attenzione alle strategie educative e didattiche adottate.
  • Lo studio delle dinamiche relazionali all’interno delle classi e la valutazione dell’effetto di queste dinamiche sugli approcci educativi.
  • L’osservazione delle riunioni degli organi collegiali, del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) e di altri momenti di discussione e pianificazione collettiva.
  • La partecipazione attiva nella progettazione, esecuzione e valutazione delle attività didattiche, affiancando i docenti esperti.

Le attività di tirocinio indiretto, invece, si focalizzano su:

  • Momenti di riflessione personale e discussioni guidate con i tutor, per analizzare e rielaborare le esperienze vissute.
  • La creazione di una documentazione dettagliata del percorso formativo intrapreso, che culmina nella realizzazione di un portfolio professionale.

Durante queste fasi, ogni tirocinante sarà affiancato da un tutor, che avrà il compito di guidarlo e monitorarne i progressi. Al termine del tirocinio, il tutor redigerà un report dettagliato sulle competenze acquisite dal futuro docente.

La fase conclusiva del corso di abilitazione prevede un esame finale composto da una prova scritta e da una simulazione didattica. La prova scritta consisterà in un elaborato che riflette l’esperienza e le riflessioni del tirocinante durante il periodo di praticantato.

La simulazione, della durata di 45 minuti, vedrà il candidato presentare un progetto didattico, illustrando i contenuti studiati e utilizzando strumenti tecnologici e multimediali. Per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, è necessario che il punteggio complessivo delle due prove raggiunga almeno 7/10.

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