Come diventare pilota di aerei linea: studi e carriera - Studentville

Come diventare pilota di aerei linea: studi e carriera

Una guida dettagliata su come diventare pilota di linea con i consigli di un esperto!

COME DIVENTARE PILOTA DI AEREI

La passione per il volo accomuna molti giovani ragazzi, i quali dopo il diploma decidono di intraprendere un percorso che permetta loro di diventare pilota di aerei. Di fronte ai loro occhi si prospettano due possibilità: diventare pilota di aerei di linea, oppure tentare l’Accademia di Aeronautica Militare per pilotare gli aerei militari. In questo post spiegheremo come diventare pilota di aerei di linea, quali sono i requisiti necessari e quali prove bisogna superare per ottenere le licenze di volo.

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come diventare pilota di aerei

 

COME DIVENTARE PILOTA DI AEREI DI LINEA: REQUISITI

Requisito primario per diventare pilota di aerei di linea è l’idoneità psico-fisica, che si raggiunge attraverso una visita medica presso i centri di medicina legale dell’Aeronautica Militare o l’ambulatorio della Sanità Marittima del Ministero della Salute. Esistono due classi di accertamenti in base alla licenza che si andrà a conseguire:

• II classe, è la prima che bisogna ottenere per la licenza di pilota privato
• I classe, l’idoneità successiva per pilota commerciale e di linea

Altri requisiti sono il diploma di scuola superiore e buone conoscenze in matematica, fisica e inglese, accertate con un test d’ingresso.

COME DIVENTARE PILOTA DI AEREI: LA PRIMA LICENZA,  PPL

Successivamente, ci si potrà iscrivere ad una scuola di volo approvata dall’Enac, in cui si potrà seguire un corso per ottenere la prima licenza, la PPL (Private Pilot License), cioè quella di pilota privato. Il corso è costituito da una prima parte teorica, e una seconda parte pratica su un simulatore di volo, e successivamente su un velivolo. Dopo 47 ore di volo pratico (37 in doppio comando con istruttore e 10 in solitaria) e un esame teorico-pratico presso l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) si potrà ottenere la PPL, che abilita a condurre un aereo privato con passeggeri non paganti. Il costo complessivo di questa licenza si aggira intorno ai 10 mila euro.

COME DIVENTARE PILOTA DI LINEA: LA SECONDA LICENZA, LCPL

Ottenuta la PPL, si può continuare il percorso per prendere la CPL (Commercial Pilot License), ovvero la licenza di pilota commerciale, che permette di diventare istruttore e lavorare su aeromobili. Per poter accedere al corso di pilota commerciale sono necessarie 150 ore di volo come pilota comandante. Dopo un periodo di addestramenti vari, si potrà affrontare l’esame per conseguire la CPL. Il costo complessivo per arrivare a raggiungere la CPL è di circa 35 mila euro.

COME FARE PER DIVENTARE PILOTA DI AEREI: LA TERZA LICENZA, ATPL

Con la licenza di pilota commerciale si potrà continuare il percorso per ottenere l’ultima licenza, l’ATPL (Airline Transport Pilot License), il brevetto che abilita i pilota di linea, indispensabile per poter essere assunti come piloti nelle compagnie aeree. Per ottenere l’ATPL è necessario superare una serie di esami, come legislazione, meteorologia, navigazione aerea e così via. L’ATPL comprende due idoneità, una teorica preliminare (Frozen ATPL) e una completa (Full ATPL). Per pilotare un aereo di linea in qualità di comandante, è necessario ottenere il Full ATPL, in seguito a 1500 ore di volo totali. Ma, prima di ottenere il “full ATPL”, si consegue il Frozen ATPL, l’idoneità teorica  raggiunta con il superamento di tutti gli esami teorici. Il costo complessivo per arrivare a conseguire l’ATPL è di circa 100 mila euro. Dopo l’ATPL ci sono delle specializzazioni da ottenere, che possono essere richieste dalle singole compagnie aeree prima di assumere. Esse riguardano specifiche attività, come il volo in montagna, volo acrobatico, oppure qualifiche, come quella di istruttore di volo. Per comprendere al meglio come diventare pilota e quali sono le difficoltà della professione, abbiamo intervistato Massimiliano Bramati, 29 anni, pilota su Boeing 737-800 NG presso Neos da dicembre 2011.

1. Quanto tempo hai impiegato per completare tutto l’iter e poi per trovare lavoro come pilota?

Prima di intraprendere questa carriera ho lavorato sempre per Neos come assistente di volo dall’età di 20 anni fino a 23, età in cui ho preso la decisione di rischiare e investire una cifra importante per ottenere le licenze per diventare pilota di linea. Parlo di rischio perché al giorno d’oggi, anche riuscendo a superare tutti gli esami, trovare un impiego è molto difficile, per non parlare di riuscire a trovarlo in Italia: quasi impossibile. Ovviamente questo è solo un periodo e sicuramente le cose cambieranno, ma è bene sapere che attualmente la situazione è davvero drastica.
Riassumendo in breve il mio percorso, avendo iniziato a 23 anni con gli studi, e essendo arrivato a 26 ad avere un contratto indeterminato nella compagnia aerea probabilmente più stabile e organizzata che c’è in Italia, nei confronti di tanti ragazzi che ho conosciuto nelle varie scuole di volo che da anni cercano un impiego fisso senza riuscire a trovarlo, non posso permettermi di parlare di difficoltà, anche se devo ammettere che l’ottenimento dell’ATPL frozen non è stata proprio una passeggiata. Ci sono due tipi di percorsi per ottenere l’ATPL, il modulare, e l’integrato: il primo è il metodo più datato dove ogni abilitazione viene compiuta separatamente, volendo anche in scuole di volo differenti, dove sei tu a gestire tutto l’iter; il secondo è quello più moderno e “comodo” dove tutti i corsi sono appunto integrati in un unico percorso che viene gestito da una sola scuola che ti sostiene dall’inizio alla fine.
Per una questione principalmente economica, io ho optato per il corso modulare, in modo da ricercare su internet step by step quali erano le scuole che proponevano le migliori offerte per la singola abilitazione. Infatti ho ottenuto il PPL ad Orlando, l’Instrument rating e l’accumulo di ore di volo a Dallas (negli USA grazie al basso costo del carburante il prezzo di noleggio dell’aereo all’ora è di almeno il 30% più basso che in Italia), il CPL multi engine e la conversione dell’ Instrument rating (abilitazioni che devono essere necessariamente fatte in Europa se si vuole ottenere lavoro nel nostro continente, per questo ho dovuto convertire l’Instrument rating) in Islanda, l’ATPL teorico tramite un corso distance learning appoggiato ad una scuola di Bristol, l’MCC (multi crew cooperation) a Jerez e l’abilitazione al B737 a Munchengladbach. Mi è venuto il mal di testa solo a scriverlo, figurarsi a farlo, e tutto in poco più di due anni!
Ovviamente è stato molto impegnativo e stressante, ma la mia scelta, rispetto ad aver fatto un corso integrato in Italia, mi è valsa almeno il 25% di risparmio (considerando vitto, alloggio e i biglietti aerei), un maggiore utilizzo della lingua inglese, tempi più brevi grazie al meteo quasi sempre sfruttabile della Florida e del Texas, e un’esperienza davvero incredibile (ad esempio per il mio accumulo ore ho affittato un Cessna 172 per due settimane con un amico e abbiamo girato gli Stati Uniti in lungo e in largo fermandoci a visitare le principali città).
È altresì vero però che quando si decide di risparmiare si rischia sempre un po’, infatti non nascondo di aver avuto alcune difficoltà a causa della cattiva gestione di alcune scuole, istruttori con poca esperienza, aeroplani non propriamente in condizioni impeccabili, e altri piccoli disagi di vario genere.

2. Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate durante tutto il percorso per arrivare a conseguire l’ATPL?

Essendo in media i piloti appassionati più dell’aspetto pratico del volo rispetto a quello teorico, le difficoltà che accomunano maggiormente gli studenti durante il percorso dell’ATPL sono senza dubbio legate al superamento degli esami teorici, specialmente nel mio caso dato che mi sono preparato da “privatista” tramite un corso distance learning come menzionato precedentemente.
Personalmente ricordo con poco entusiasmo anche i momenti, che accadono inevitabilmente, in cui l’istruttore ti propone di ripetere una lezione al fine di perfezionare un qualsiasi tipo di aspetto magari durante l’addestramento con l’aeroplano bimotore, dove il costo di noleggio è di 500€ all’ora, più la parte destinata all’istruttore. Davvero stressante.

3. Cosa consiglia ai ragazzi che intendono intraprendere la carriera di pilota?

Aprendo il capitolo inerente al lavoro di pilota di linea professionista, nonostante oggi non sia più la professione elitaria di un tempo, dove si lavorava la metà e si guadagnava il doppio rispetto a oggi, questa rimane comunque un’attività affascinante che appassiona e stimola, che concede più tempo libero rispetto ai lavori “normali” di ufficio (in media si lavora 15/16 giorni al mese comprese le soste e i riposi fuori base), dove la monotonia è quasi sempre assente, dove si conduce una vita dinamica e capita di essere pagati per sostare una settimana su un atollo delle Maldive, dove però bisogna concedere una grande disponibilità e spirito di adattamento, dove non esistono più i week end e le festività, compreso Natale e Capodanno, dove si è sempre sotto esame e si è costretti ad una vita di continuo studio e aggiornamento, dove non si finisce mai di imparare, dove bisogna gestire accuratamente le proprie energie a causa degli orari di lavoro sempre diversi (personalmente mi capita in media 5/6 volte al mese di avere la sveglia puntata alle 3 del mattino) e dove si deve essere disponibili da un momento all’altro a dover cambiare città di residenza.
Ovviamente poi c’è l’aspetto più critico che è senza dubbio quello della responsabilità: questo è un mestiere dove ogni fase è delicata e non ci si può permettere di prendere nulla sottogamba.

Il consiglio che mi sento di dare a chi decide di intraprendere questa carriera è quello di farlo esclusivamente se si ha una vera propria passione verso questo mondo, le difficoltà da superare sono molte, soprattutto all’inizio, e bisogna tenere conto che per trovare lavoro ci possono volere anni.

4. Quanto guadagna in media al mese un pilota con la tua esperienza? 

Alcuni miei compagni di corso addirittura stanno pagando cifre intorno ai 40.000€ PER LAVORARE in qualche compagnia straniera che sfrutta il fattore crisi per lucrare in cambio di garantire esperienza e ore di volo ai piloti freschi di ATPL.
Siccome non sono qui a demotivare nessuno, e dato che io per primo sono stato fortunato, una volta che si riesce ad essere assunti in una compagnia aerea europea la strada verso l’ottenimento del tanto ambito contratto indeterminato è abbastanza breve: solitamente viene proposto dopo un anno di contratto che viene considerato come periodo di prova, dove in media già si percepisce uno stipendio mediamente sui 2000€ che diventano 4000€ dopo un anno dal termine del periodo di addestramento (che in media dura sei mesi). Col passare degli anni aumentano anche i gradi di esperienza e di conseguenza anche la retribuzione, fino a diventare, se si hanno le capacità, Comandante, e a percepire uno stipendio mensile in media di 8000€.
Inutile rammentare che, soprattutto al giorno d’oggi, nessuno regala nulla, e questo vale anche per il settore aeronautico.

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