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Anno sabbatico: sì o no?

Prendersi un anno sabbatico dopo il diploma può essere la scelta giusta per chi vuole viaggiare e conoscere il mondo, imparare una nuova lingua e una nuova cultura, o aiutare il prossimo

Cosa fare dopo il diploma? L'anno sabbatico può essere la soluzione per te! Scegliere cosa fare dopo la maturità è una decisione impegnativa per la maggior parte dei neodiplomati. Richiede una riflessione attenta e un approccio maturo e razionale. È normale sentirsi un po’ “in crisi” di fronte alla prima grande scelta della tua vita. Iscriverti alla Facoltà sbagliata o frequentare un corso post diploma poco valido, sono errori gravi, che nessuno vorrebbe commettere. Ma non tutti sono pronti a prendere una decisione di tale portata subito dopo il diploma. Forse sei stanco. Hai bisogno di fermarti a pensare. Concederti un po’ di tempo. Capire cosa vuoi  fare e cosa vuoi diventare. Hai mai pensato di concederti un anno di pausa dopo il diploma? Il mondo ti sta aspettando! Vediamo insieme di cosa si tratta.

Con l’espressione “anno sabbatico” definiamo il periodo di pausa prolungato che un individuo si concede dalle sue abituali attività. Un momento di stacco dal lavoro, dallo studio, dal posto in cui si vive, da non confondere con una vacanza. Rispetto ad una vacanza, infatti, questo anno ha una durata maggiore e quindi prevede un impegno maggiore. Se chi è in vacanza pensa a divertirsi e rilassarsi, chi invece si prende un anno sabbatico, spesso, lo fa per crescere e migliorare. Se stai pensando, allora, di prenderti un anno di pausa dopo la maturità riflettici bene: sarà una bellissima esperienza, ma con l’ozio ha poco in comune.

Diffuso nei Paesi anglosassoni, un "gap year" è un periodo transitorio tra il liceo e l'università, o l’università e  la scuola di specializzazione, durante il quale gli studenti viaggiano, lavorano o offrono servizio alla comunità, generalmente all'estero. Più di un quarto di  milione di studenti in tutto il mondo si prende  un "anno sabbatico" dopo il diploma, ma il fenomeno è forse più noto in Inghilterra dove il periodo “buca” tra le superiori e l’università è una tradizione. In Italia questa pratica non è così diffusa come nei Paesi anglosassoni. Tuttavia, negli ultimi anni, le famiglie italiane hanno iniziato a comprendere l’importanza di un’esperienza all’estero per i loro figli, uno strumento che gli permette di maturare, di confrontarsi con nuove culture e di imparare una nuova lingua, requisito d’accesso fondamentale per l’attuale mercato del lavoro. Per un  neodiplomato, quindi, questo gap year potrebbe essere l’occasione giusta per gettare le basi del proprio futuro e conoscersi meglio.

Che cosa fare durante un anno sabbatico?

Chi sceglie di prendersi un anno sabbatico, in genere, si pone un obbiettivo, in base al quale stabilisce cosa fare durante questo periodo di pausa. Di solito le alternative più diffuse tra i giovani sono le seguenti:

  • Viaggiare per il mondo o trascorrere un periodo all’estero
  • Frequentare un corso di lingue all’estero
  • Partecipare ad un programma di volontariato internazionale
Viaggiare

Dopo la maturità girare il mondo o concedersi un lungo viaggio all’estero è il sogno di molti studenti e il tradizionale modo di intendere un “gap year” nei Paesi anglosassoni. Si tratta di un progetto che, però, richiede un ampio budget a disposizione, che quasi mai una famiglia può permettersi di elargire, e tanto spirito di adattamento.

Riccardo Caserini, autore del blog “Mollo tutto e parto” consiglia:

“Se la tua intenzione è quella di viaggiare per un lungo periodo di tempo (diciamo oltre i 6 mesi) facendo di questo tipo di vita una scelta per, magari, i prossimi anni, la soluzione è quella di viaggiare lavorando, a meno che si disponga di una notevole quantità di denaro.

Ci si potrebbe organizzare prima della partenza, pianificando dove si lavorerà in un certo periodo di tempo, per esempio a metà viaggio, piuttosto che organizzarsi ‘cammin facendo”.

Ricorda che per lavorare e guadagnare il denaro sufficiente per mantenerti e spostarti non sempre è necessario avere una professionalità specifica: si può servire ai tavoli, fare le pulizie, aiutare negli ostelli, ecc…

L’aspetto più costoso di questo tipo di esperienza è senza dubbio il viaggio in sé, ovvero spostarsi da un posto all’altro. Esistono, però, biglietti “Round The World” (dai un’occhiata al sito oneworld o Star Alliance ad esempio) solitamente piuttosto convenienti, con durata dai 3 mesi ad un anno che permettono di scegliere le tappe del viaggio con partenza ed arrivo nella medesima città. Navigando sul web potrete imbattervi facilmente in agenzie di viaggio specializzate.
 

Corso di lingue all'estero

Se viaggiare per il mondo è il sogno della maggior parte dei maturandi, è altrettanto vero che può trasformarsi in un incubo se a stento  conosci il significato della parola “Hello”. Uno step precedente ad un importante viaggio all’estero, nonché un’altra opzione da considerare se stai progettando il tuo anno di pausa, potrebbe essere l’iscrizione ad un corso di lingue all’estero. Tra le mete preferite dei i giovanissimi troviamo Londra, la capitale del Regno Unito, da sempre una calamita per chi vuole vivere un’esperienza formativa a 360°  lontano da casa. Ma riscuote anche un notevole successo Malta, l’affascinante isola sul Mediterraneo che ogni anno accoglie migliaia di studenti, grazie al contesto multiculturale e la vivace vita notturna. 

Chi vuole imparare l’inglese lo potrà fare nel migliore e più rapido dei modi iscrivendosi ad un corso di lingua in un Paese anglofono. L’ambiente internazionale, il contatto continuo con insegnanti madrelingua e gli abitanti del luogo, sono il contesto ideale per migliorare la propria conoscenza dell’inglese o impararlo da zero. I corsi di lingua all’estero rappresentano un’esperienza formativa di altissimo valore per i giovanissimi. Molti di questi  infatti, una volta raggiunto un livello avanzato di inglese, dopo l’anno di pausa decidono di restare all’estero  per ultimare gli studi e magari iscriversi in un’università straniera di prestigio, un ottimo trampolino di lancio per una carriera internazionale. Altri ragazzi, invece, tornano in Italia dove l’inglese è una competenza richiesta in moltissimi campi e favorisce un accesso più rapido nel mondo del lavoro. Sia che tu voglia lavorare nel marketing, che nel settore economico, sia che tu voglia fare il medico o il grafico, scegliere di trascorrere un anno sabbatico all’estero e frequentare un corso di lingue annuale o semestrale, sarà un valore aggiunto per il tuo curriculum. Un’esperienza che ti cambierà e ti arricchirà la vita.
 

Volontariato all'estero

Anche il volontariato internazionale è una forma di gay year molto diffusa. Il modo ideale per mettersi di fronte alle proprie responsabilità, fare del bene, e comprendere come va il mondo. Scegli questo progetto se hai voglia di fare un’esperienza estrema e totalizzante. Richiede grande spirito di sacrificio e adattamento. Spesso infatti i Paesi a  cui questa forma di volontariato è destinata sono  tra i più poveri del mondo. Ci sono molte ONLUS o progetti finanziati dalle Regioni che reclutano giovani disposti a sacrificarsi in cambio della copertura delle sole spese di sussistenza.  Esistono moltissimi siti, inoltre, specializzati in questo tipo di esperienza, così come organizzazioni ed ONG  alle quali rivolgersi (informati su www.noprofit.org oppure www.ongitaliane.it).

La crescita umana conseguente all’adesione a questo tipo di progetti è indiscutibile. Ma anche in questo caso non è trascurabile una potenziale crescita a livello professionale e culturale. Innanzitutto perché si entra in contatto con una cultura e uno stile di vita assolutamente lontano da quello dei Paesi da cui i volontari provengono. Inoltre può essere considerato come un ottimo training per attività lavorative condotte in stato di crisi e in condizioni di forte stress emotivo e fisico.


 

Perchè fare un anno sabbatico?

Da quanto scritto emerge che i benefici di concedersi un anno di ''riposo'' dopo gli esami di maturità possono essere moltissimi.
Tra gli altri ne abbiamo individuato di tre tipi:

  • Crescita personale
  • Crescita professionale e culturale
  • Apprendimento di una o più lingue

Come abbiamo già accennato uno studente che dopo le superiori sceglie di prendersi un anno per sè è un giovane che sceglie di riflettere sul proprio futuro. Allontanarsi dalla famiglia per sei mesi o un anno implica necessariamente un cambiamento profondo. Vivere da soli, fare volontariato, lavorare o studiare lontano da casa sono esperienze che portano a confrontarsi con responsabilità sempre maggiori. Per questo un anno del genere nel passaggio verso l’età adulta può essere considerato assolutamente formativo dal punto di vista personale. L’anno sabbatico, come abbiamo detto, non è una vacanza e prevede un impegno,  lavorativo, come il volontariato internazionale, o scolastico, come i corsi d’inglese all’estero. Per molti neodiplomati quindi, il “gap year” potrebbe essere considerata l’occasione per scoprire i propri talenti, testare e migliorare le proprie competenze e seguire la propria vocazione. Imparare una nuova lingua durante un soggiorno all’estero è un beneficio di grande spessore per i neodiplomati che scelgono di prendersi un anno di pausa. Un valore aggiunto indiscutibile, di fronte al mercato del lavoro sempre più attento ad assorbire i giovani abituati a confrontarsi in un ambiente internazionale e che vantano esperienze di studio o lavoro all’estero.

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