Corso di Animazione e Illustrazione: intervista a due esperti dello IED - Studentville

Corso di Animazione e Illustrazione: intervista a due esperti dello IED

Due esperti ci introducono al mondo dell'Animazione e dell'Illustrazione attraverso la loro esperienza

Presso le sedi dello IED – Istituto Europeo di Design  di Milano, Roma e Torino (presso la quale è attivo il corso di Illustrazione) si possono frequentare corsi per Illustrazione e Animazione per formarsi professionalmente nell’ambito della Visual Communication Le discipline presenti nel piano studi prevedono l’approfondimento del disegno, dell’animazione 3D e della psicologia della forma.

StudentVille ha intervistato due esperti nel campo della Visual Communication: Laura Fiori, Docente di Illustrazione e Animazione a IED Milano e Mauro Sacco, Coordinatore del Corso di Illustrazione e Animazione a IED Torino.

Intervista a Laura Fiori – Docente di Animazione e Illustrazione a Milano

1. In che cosa, secondo lei, le nuove tecnologie avvantaggiano gli illustratori e animatori al giorno d’oggi rispetto agli anni passati?

L’animazione non esisterebbe quasi più, se alla fine degli anni ’80 non si fossero introdotte le tecnologie digitali, che hanno consentito l’ampliamento delle possibilità espressive; e la razionalizzazione nella produzione, a partire dal contenimento dei costi. Inoltre l’interpolazione (nel 3d e in altre forme di animazione) calcolata dal computer ha creato un vantaggio assoluto nell’ambito dei costi di produzione. Non solo, abbiamo oggi alcune tecniche innovative di animazione (soprattutto paperless e cutout) che sono letteralmente nate in ambito digitale.

2. I giovani sono sempre più dediti al realismo dato dall’animazione 3D, ritiene che questo possa in un certo senso svantaggiare la loro propensione all’immaginazione? Vedere ogni giorno film animati iperrealistici che ricreano mondi diversi, realtà completamente inventate, non porta i ragazzi alla saturazione e quindi a perdere la loro capacità di immaginare?

Casomai potrebbe essere il contrario: avere la possibilità di rendere in modo realistico un mondo immaginario, perché dovrebbe penalizzare la creatività? Il problema è passare dall’altra parte, come si suol dire: da spettatore a creatore. Le capacità di immaginazione di per sé sono direttamente collegate alla cultura e all’interesse personale, alla capacità di contattare (e dialogare con) la propria psiche, di inventare storie originali…

3. Ritiene che nel futuro dell’animazione il 3D surclasserà definitivamente ogni altro tipo di animazione? Come si rispecchia l’importanza di entrambi i tipi di animazione (2D e 3D) all’interno del corso di Illustrazione e Animazione presso la sede di Milano di IED in cui lei insegna?

L’essenza del digitale è portare tutti gli elementi di input su una piattaforma che li descrive attraverso dati numerici e che integra elementi creati direttamente dal PC. Questo sta determinando l’ibridazione tra le diverse tecniche. Nel prossimo futuro sarà centrale soprattutto l’ibridazione tra le diverse tecniche, avremo una indubbia rilevanza del 3d. Nel corso di Illustrazione /Animazione il percorso didattico prevede la formazione sulle principali applicazioni SW utilizzate in ambito professionale. Nel terzo anno, soprattutto con i lavori di tesi, c’è la possibilità di sperimentare tecniche diverse, che comprendono il 3d.

4. Il corso di IED nel quale lei insegna, ritiene fornisca una base importante di formazione professionale per chi in Italia vuole intraprendere questo percorso?

Penso proprio di sì, o almeno questa è la preoccupazione della Direzione della scuola e del coordinamento didattico; e tutti i docenti sono professionisti. Il corso è in continua evoluzione, si confronta con le ditte e gli studi del settore per aggiornare metodologie e contenuti. Inoltre IED ha avviato da anni delle partnership con le ditte più importanti nell’ambito delle applicazioni SW (Adobe, Autodesk, Toon Boom) e sta mettendo a punto un progetto di Master annuale in Animation Design, con l’obiettivo di formare professionisti per gli “scenari” innovativi, di cui stiamo parlando.

5. Che prospettive lavorative ha un illustratore o un animatore al giorno d’oggi in Italia?

La situazione italiana ha bisogno di un profondo rinnovamento: continuiamo ad avere un unico produttore rilevante, la RAI, e molti produttori indipendenti. Tra gli indipendenti abbiamo una vera e propria star, dal punto di visto del successo commerciale (Rainbow, produttore di Wynx), a cui non corrisponde a volte un livello adeguato sul piano dei contenuti e della ricerca grafica e delle piccole ­ medie case di produzione, che stanno attraversando un periodo difficile, a causa della crisi e del taglio dei budget e hanno anche difficoltà a formulare progetti in grado di partecipare ai concorsi per i finanziamenti in ambito europeo (Piano Media). Penso che in realtà in Italia le prospettive di lavoro si baseranno anche sulla capacità di comprendere gli sviluppi del mercato internazionale, della produzione, di formulare progetti, creando piccole società di produzione autonome.

Intervista a Mauro Sacco – Coordinatore Animazione e Illustrazione a Torino

1. Quali sono, secondo lei, i fattori che influiscono sulla decisione di diventare illustratore per chi oggi si iscrive al Corso di Illustrazione e Animazione?

Un forte interesse nei confronti del linguaggio visivo inteso come strumento di comunicazione e narrazione. Il desiderio di rappresentare il proprio essere attraverso la scoperta delle tecniche tradizionali, lo studio delle basi della rappresentazione figurativa (prospettiva, anatomia, studio del colore ecc) passando per l’apprendimento dei software digitali, la scoperta e l’analisi della storia della comunicazione visiva (cinema, cinema d’animazione, storia dell’arte, storia dell’illustrazione).

2. Nel campo della Visual Communication l’illustrazione va di pari passo con l’animazione. Nel caso in cui non fossero la stessa persona, in che rapporti è un illustratore con l’animatore che ha il compito di dare vita all’illustrazione da lui creata?

Per usare un paragone con la moda, l’illustratore è colui che crea il modello e l’animatore è il sarto che lo confeziona su misura. L’illustratore lavora alla costruzione per volumi,  modella le forme in funzione del carattere, dell’espressività del personaggio o delle atmosfere  degli ambienti. L’animatore lavora su di un tipo di espressività dinamica, dà anima appunto al soggetto. L’illustratore ha la possibilità di dare un’impronta visiva molto forte e caratterizzante all’opera.

3. In riferimento alla domanda precedente, definirebbe l’animazione di una illustrazione come un lavoro di squadra oppure più come una fase distaccata, successiva al disegno, che poco ha a che fare con la fase di creazione dell’illustrazione?

E’ un lavoro di squadra: il livello di interazione è soggettivo ma per ottenere un buon risulto ognuno deve lavorare in funzione dell’altro. Il mito che gli illustratori siano degli individualisti è da sfatare, un buon illustratore è anche colui che sa adattarsi alle esigenze del prodotto finale. L’illustratore deve essere in grado di dialogare, analizzare le esigenze tecniche e narrative della storia o del prodotto che è chiamato a rappresentare.

4. In qualità di coordinatore del corso Illustrazione e Animazione presso la sede di Torino di IED, ritiene che formarsi professionalmente in questo campo in una città come Torino, importante centro per Disegno e Animazione, avvantaggi gli studenti, rispetto a chi si forma presso altre città?

Torino è un città storica proprio perché ricca di storie. Negli ultimi vent’anni ha scoperto uno spirito sperimentale e propositivo nei confronti dei nuovi linguaggi visivi ma con uno sguardo sempre rivolto alla sua lunga tradizione classica. Questo rende la città un ottimo terreno per coltivare giovani talenti e a noi come sede di Torino di IED dà la possibilità di attivare collaborazioni di alto livello sia didattico che professionale.I docenti che portiamo a scuola sono prima di tutto professionisti ed hanno un approccio nei confronti dell’insegnamento molto specifico, incentrato sulla valorizzazione degli aspetti espressivi e narrativi di ciascun ragazzo.

5. Nel corso di Illustrazione e Animazione presso IED viene data molta importanza allo studio delle teorie della comunicazione dei mass media. Quanto ritiene che influisca la Visual Communication nel campo della comunicazione di massa?

Influisce molto soprattutto in un momento come questo in cui la possibilità di visualizzazione delle immagini è altissima. Oggi un messaggio visivo ha un livello di fruibilità  elevatissimo. Il tempo di attenzione su di un immagine sta diventando sempre più breve ed anche gli spazi in cui si può visualizzare stanno cambiando. Questi cambiamenti determinano una nuova e più accurata fase di ricerca e di progettazione delle immagini e dei messaggi.

IED è presente in queste città: Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari e offre corsi di Visual Communication, Moda, Design e Management e Comunicazione.

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